PREMESSA
Questa volta ho avuto il piacere di recensire sul campo il nuovo monocolo termico Hikmicro Condor, dotato di telemetro laser integrato con portata fino a 1000 metri, un sensore con un NETD inferiore a 20 mK, un obiettivo da 50 mm F/1 e un display OLED di ultima generazione.
Il prezzo suggerito per il modello CQ50L dal distributore ufficiale o Origin STB per il mese di maggio è di 2851 euro. All’interno di questo articolo e della videorecensione, troverete come sempre le sue caratteristiche principali, i pregi e difetti, e le mie impressioni personali pratiche sul campo.
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STORIA
La Hangzhou HIKMICRO Sensing Technology Co., Ltd., nota semplicemente come “HIKMICRO”, è una rinomata azienda nel settore che ha iniziato a investire nella progettazione di termocamere nel 2008. Nel 2010, ha introdotto sul mercato la prima telecamera termica destinata alla sorveglianza. Attualmente, l’azienda conta oltre 600 dipendenti e vanta il possesso di ben 73 brevetti. Dispone di 11 filiali internazionali ed è specializzata nello sviluppo e nella produzione di rilevatori termici, core, moduli, termocamere e software di gestione. Questi prodotti sono progettati per soddisfare le esigenze sia del settore civile che professionale. Con una tale solida reputazione e una vasta gamma di prodotti innovativi, è evidente che HIKMICRO si posizioni come una delle aziende leader del settore. Il distributore italiano dei prodotti Hikmicro è Origin STB.
CARATTERISTICHE TECNICHE
MODELLI DISPONIBILI
La serie Condor è composta da quattro modelli: il CH25L con un diametro dell’obiettivo da 25 mm, un ingrandimento compreso tra 2,5 e 20x, e una distanza di rilevamento di 1200 metri; il CH35L con un obiettivo da 35 mm, un ingrandimento compreso tra 3,5 e 28x, e una distanza di 1800 metri; il CH35L, sempre con obiettivo da 35 mm, un ingrandimento compreso tra 2 e 16x, e una distanza di rilevamento massima di 1800 metri; infine il CQ50L con un obiettivo da 50 mm, un ingrandimento compreso tra 3,2 e 4x, e una distanza di rilevamento massima di ben 2600 metri.
La differenza tra i modelli CH e i modelli CQ, diametro dell’obiettivo a parte, è data dal differente sensore termico. La serie CH beneficia di un sensore termico da 384 x 288 pixel, mentre la serie CQ beneficia di un sensore termico più grande da 640 x 512 pixel.
DOTAZIONE DI SERIE
Il visore termico è custodito in una ottima scatola nera che mostra oltre al logo Hikmicro e alla sigla del prodotto, le caratteristiche principali. Al suo interno potrete trovare, oltre al visore termico, una borsa in cordura morbida per il trasporto, un cavo USB con il trasformatore, due batterie al litio ricaricabili Hikmicro da 3,6 volt e 3350 mAh, una guida per il rapido utilizzo, i certificati di sicurezza della batteria e un dépliant con le istruzioni per il primo utilizzo dell’applicazione per smartphone Hikmicro Sight.
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Ciò che si apprezza per la prima volta impugnando il Hikmicro Condor è la sua eccellente ergonomia. Lo scafo presenta, infatti, nella parte inferiore, un incavo che consente di impugnare perfettamente e con sicurezza il visore termico. Nel contempo, è possibile operare con tutte e quattro le dita sui pulsanti. La presa è ottimizzata anche da una cinghia con due punti di aggancio che assicura una presa migliore. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso, con la cinghia, il tappo e la batteria, di 532 g: è un prodotto leggero pur possedendo un obiettivo da 50 mm di diametro.
La sua lunghezza è di circa 18 cm. L’elettronica e l’ottica sono protette da un ottimo guscio robusto e impermeabilizzato, dotato nella zona superiore e posteriore di due ulteriori spessori in gomma che facilitano la presa e la gestione dei pulsanti. La resistenza all’acqua del visore termico è garantita con un grado di impermeabilizzazione IP67 e possiede una temperatura di esercizio compresa tra i -30 e i +55 gradi Celsius.
Nella parte inferiore, vicino all’incavo, è stato previsto anche una filettatura per il collegamento con i treppiedi fotografici. Sotto l’oculare è presente uno sportello impermeabilizzato che ospita una batteria ricaricabile, mentre nella zona inferiore dell’obiettivo è presente, come leggerete tra poco, il sistema di telemetria laser.
Lateralmente, nella zona destra, si nota uno sportellino impermeabilizzato che consente di accedere alla porta USB. La parte superiore, invece, ospita quattro pulsanti che consentono di sfruttare rapidamente le funzioni principali (zoom, palette, telemetro, spegnimento, ripresa video e fotografia). Sono una corretta via di mezzo tra la compattezza e la facilità di utilizzo con i guanti invernali.
Sono dotati di trame e forme differenti che facilitano l’utilizzo anche al buio e che consentono, ovviamente, di sfruttare facilmente le varie funzioni di questo visore termico di ultima generazione.
OTTICA
Obiettivo
Ricordo ai lettori che il CQ50L è il visore termico più potente della gamma Condor. È dotato di un obiettivo composto da Germanio, un elemento con un’alta rifrazione utilizzato nella produzione dei visori termici. Questo obiettivo ha un diametro di 50 mm e un’apertura pari a F/1. Ha una distanza di rilevamento massima di 2600 metri e inquadra un campo di vista compreso tra 8,7° x 7°, che corrispondono a 15,2 metri per 12,2 metri a 100 metri. La distanza minima di messa a fuoco dichiarata di 5 metri. La regolazione della messa a fuoco avviene ruotando la grande campana, ottimizzata con un anello gommato e zigrinato che facilita la presa e la rotazione. I movimenti si sono rivelati perfettamente fluidi e precisi, senza giochi o imprecisioni in nessuno dei due sensi di rotazione. La distanza minima reale di messa a fuoco che ho misurato è migliore di quanto dichiarato, solo 190 cm; da questa distanza occorre ruotare in senso antiorario di poco meno di un giro la ghiera per raggiungere l’infinito. È comprensibile che grazie a questa sua caratteristica possa essere utilizzato non solo come strumento tattico o per l’osservazione naturalistica, ma anche all’interno di edifici e abitazioni. Una nota di plauso va anche al sistema di copertura dell’obiettivo, integrato con una cordicella all’asola che collega la cinghia da polso, dotata di una calamita che si aggancia alla cinghia, scongiurando eventuali perdite durante l’utilizzo outdoor
Oculare
Il visore termico Hikmicro Condor è dotato di un oculare che inquadra un display OLED di ultima generazione, con un potere risolutivo di 1024 x 768 pixel, pari a 0,39 pollici, e che si può ottimizzare tramite la regolazione del contrasto e della luminosità. Ha una pupilla di uscita di 4 mm, un’estrazione pupillare di 15 mm, e un sistema di regolazione delle diottrie che avviene con una ghiera integrata nell’oculare, pari a -3 +5 diottrie. L’oculare è ottimizzato con un eccellente paraluce in gomma siliconica, molto morbido, e i possessori di occhiali potranno accostarlo alla lente di campo senza evidenti problemi. È dotato di una zona laterale più ampia, comunemente detta “fetta di salame” nel gergo tecnico, che consente di prevenire l’infiltrazione di luce laterale o polvere in presenza di vento. L‘oculare fornisce un ingrandimento nativo pari a 3x che con un sistema di zoom digitale di 8x, consente di raggiungere 24 ingrandimenti. Tale sistema è ottimizzato con la modalità Zoom Pro, che sarà specificata nel paragrafo inerente
SENSORE
Anche in questo caso, il Condor beneficia di un sensore di ultima generazione. Si tratta di un sistema Vox non raffreddato con una risoluzione massima di 640 x 512 pixel, un framerate di 50 Hz e un pixel pitch di 12 micrometri. La responsività della lunghezza d’onda è compresa tra otto e 14 micrometri. Ottimo il valore di NETD, che è inferiore a 20 milliKelvin, considerando sempre una temperatura di 25°C e un rapporto focale di F1. Come già anticipato, questo sensore, in concerto con il grande obiettivo da 50 mm di diametro, permette un rilevamento massimo di oggetti caldi fino a 2600 metri di distanza.
TELEMETRO
Pur essendo un visore termico molto compatto, il Hikmicro Condor beneficia di un sistema telemetrico laser integrato. Si tratta di un laser di Classe 1 con una lunghezza d’onda di 905 nanometri e una distanza di rilevamento massima pari a 1000 metri, con uno scarto di +- 1 metro. La distanza minima di misurazione è di 10 metri. È possibile, inoltre, decidere se utilizzarlo con una misurazione singola o continua e addirittura scegliere i secondi di scansione nella modalità continua.
SOFTWARE DI GESTIONE
Il software di gestione, come vedremo nel dettaglio, è dotato di innumerevoli funzioni. In primis, è possibile regolare la luminosità e il contrasto. Inoltre, potete scegliere la regolazione della tonalità del colore, se calda o fredda, impostare la nitidezza e soprattutto la selezione delle scene.
I progettisti hanno previsto la modalità “riconoscimento”, consigliata nelle osservazioni classiche, e la modalità “giungla”, consigliata per l’attività venatoria.
Ci sono poi quattro palette colore: la “bianco caldo”, che mostra un oggetto più caldo tanto più chiaro sarà il colore; la “caldo nero”, quanto maggiore sarà la temperatura tanto più scuro sarà il colore; e poi la “caldo rosso” e la “fusione”, che mostrerà un’immagine colorata in bianco, giallo, rosso, rosa e viola.
Come anticipato, è possibile sfruttare uno zoom digitale. Il rapporto digitale può avvenire in quattro step: 1x, 2x, 4x, e 8x. Il fattore dello zoom prescelto si può verificare nell’angolo in alto a sinistra del display. Un’altra modalità che reputo indispensabile e che è presente anche nel Condor è la “picture in picture”. Si attiva rapidamente dal menu e consente di mostrare in un riquadro l’immagine ingrandita. È anche possibile modificare la posizione del riquadro in base alle proprie esigenze specifiche. Per quanto riguarda la calibrazione, anche detta correzione a campo piatto, sono disponibili tre modalità: la manuale, che può avvenire tenendo premuto il tasto ingrandimento durante la visualizzazione; l’automatica; e la esterna, che si attua coprendo l’obiettivo per correggere la difformità del display.
Tra le altre opzioni degne di interesse c’è la correzione dei pixel difettosi e due modalità che nell’utilizzo pratico sul campo ho giudicato molto utili: la “image Pro”, che serve per un miglioramento automatico dei dettagli dell’immagine senza doverne necessariamente modificare contrasto, luminosità e nitidezza; e la “zoom Pro”, che consente un miglioramento dei dettagli delle immagini ingrandite tramite zoom digitale. Come potete vedere all’interno della videorecensione, i dettagli dell’immagine nella visualizzazione live sono decisamente migliori rispetto all’immagine originale.
Inutile ricordare che con questo visore termico sia possibile acquisire fotografie e registrare video. Inoltre, è possibile attivare o disattivare l’audio. Il dispositivo è anche in grado di rilevare il punto della temperatura massima presente all’interno dell’inquadratura, il cosiddetto sistema “hot tracking”. Ci sono poi una serie di impostazioni generali che i lettori che mi seguono e apprezzano i prodotti in materia conosceranno, come l’impostazione OSD per la selezione dell’ora e della data, l’impostazione del logo del brand per renderlo visibile o invisibile, la funzione di prevenzione della bruciatura del sensore, e altro ancora.
Il software incorporato nel dispositivo identifica istintivamente la posizione precisa del visore termico HIKMICRO CONDOR, attivando autonomamente la modalità di spegnimento dello schermo quando non richiesto. Il CONDOR di HIKMICRO passa automaticamente alla modalità standby quando inclinato lateralmente di 75°, e verso il basso o l’alto
APP HIKMICRO X-SIGHT
Utilizzo ormai da qualche anno l’applicazione Hikmicro X-Sight. Per chi non la conoscesse ancora, posso confermare che è possibile scaricarla tramite il sistema Google Play o l’App Store di iPhone. In alternativa, è possibile utilizzare il codice QR disponibile sia sulla scatola che nel tagliandino presente all’interno. Una volta installata, è sufficiente attivare il Wi-Fi nel visore termico e selezionare la rete. I dati per la connessione saranno “IC_prodotto_numero di serie” e la password corrisponderà al numero di serie del prodotto. Una volta collegato, sarà possibile modificare le impostazioni principali, fotografare, registrare video, modificare le palette e altro ancora.
AGGIORNAMENTO FIRMWARE
È possibile aggiornare il firmware del dispositivo in due modalità: attraverso l’applicazione Hikmicro Sight, dove nel menu specifico è presente la modalità di aggiornamento, oppure aggiornare il dispositivo utilizzando il proprio personal computer. In questo caso, si dovrà scaricare il pacchetto di aggiornamento dal sito ufficiale, collegare il visore termico tramite il cavo USB, trasferire i file di aggiornamento all’interno della directory principale, scollegare il dispositivo e riavviarlo. In fase di riattivazione, il visore termico si aggiornerà automaticamente.
MEMORIA
Un altro fattore di pregio è la memoria interna integrata con ben 64 GB. vi confermo che un immagine media pesa 300 kbs un video di 30 secondi circa otto megabyte comprenderete quindi che che potrete beneficiare di un sistema di archiviazione molto efficiente che vi consentirà di archiviare migliaia di immagini e decine di video. anche in questo caso è possibile trasferire le immagini o attraverso l’app oppure tramite il cavetto USB in dotazione. Per il collegamento al personal computer è necessario rimuovere la batteria interna collegare il visore termico con cavo USB che sarà alimentato dalla porta del vostro personal computer
BATTERIA
I nuovi sensori termici sono decisamente meno esosi di energia rispetto ai prodotti di qualche anno fa. Sta di fatto che questo visore termico è alimentato con una sola batteria ricaricabile che consente una durata media di quattro ore con la funzione hotspot disattivata. Qualora si tenesse acceso l’hotspot e si utilizzasse ampiamente il telemetro, l’azienda dichiara un utilizzo di 6 ore con tre batterie. Nell’utilizzo pratico sul campo, la mia esperienza durante i mesi di aprile e maggio, con temperature intorno agli 8 gradi, è stata in media di due ore e cinquanta. Rammento ai lettori, tuttavia, che il mio è un utilizzo intenso, più alto della media, in quanto durante il test ho compiuto decine di stime con il telemetro e tenuto il sistema hotspot sempre attivo. Nella media, presumo che si possa utilizzare la batteria di scorta per arrivare anche a 6-7 ore nelle condizioni medie. Tutto dipende appunto dall’intensità dell’utilizzo del sistema telemetrico e dell’hotspot e soprattutto dalle temperature esterne.
FUNZIONAMENTO RAPIDO DEL VISORE TERMICO
Il Hikmicro Condor è molto facile da utilizzare, grazie alla presenza di soli quattro pulsanti. È possibile gestire l’alimentazione, lo stand-by, la misurazione del telemetro, il cambio delle palette colore, lo zoom digitale, la fotografia e la ripresa video. Accedendo al menu con il pulsante specifico, è inoltre possibile sfruttare tutte le impostazioni che ho descritto.
Impostazione dei pulsanti
Icona | Pulsante | Funzione |
---|---|---|
Alimentazione | – Pressione breve: modalità standby/riattivazione dispositivo. – Pressione lunga: accensione/spegnimento. | |
Misurazione | Modalità senza menu: – Pressione breve: attiva la telemetria laser. – Doppia pressione: Disattiva la telemetria laser. <br> – Pressione lunga: Avvia/interrompi la registrazione video. Modalità menu: Premere per scorrere il menu verso l’alto. | |
Menu | Modalità senza menu: – Pressione breve: cambio tavolozze. – Pressione lunga: Accedere al menu. Modalità menu: – Pressione breve: Confermare/impostare i parametri. – Pressione lunga: salvare e uscire dal menu. | |
Zoom | Modalità senza menu: – Pressione breve: cambio dello zoom digitale. – Pressione lunga: correggere le difformità del display (FFC). Modalità menu: Premere per scorrere il menu verso il basso. | |
Misurazione + Menu | Premere per acquisire le fotografie |
Impostazioni principali
Versione testata
Versione (5.5.85 Build 240108) |
Caratteristica | Impostazione |
---|---|
Luminosità | Da 1 a 10 |
Contrasto | Da 1 a 10 |
PIP (Picture in Picture) | On / Off |
Zoom Pro | On / Off |
Image Pro | On / Off |
Tonalità | Caldo e freddo |
Modalità scena | Giungla, Riconoscimento |
Telemetria Laser | Singola, Continuo 5, 10, 15, 30,60 secondi |
Rete | On / Off |
Audio | On / Off |
Spegnimento Automatico | On / Off |
Hot tracking | On / Off |
Impostazioni delle Funzioni OSD | Ora e Data,Logo Marchio,, |
Connessione USB | Unità Flash USB o Analogico |
Calibrazione | Automatica, Manuale, Esterna DPC |
Protezione Bruciature | On / Off |
Impostazioni Generali | lingua, ora, data, unita (yard, metri) spegnimento ( off, 30 minuti 45 minuti )ripristina |
IMPRESSIONE PRATICHE SUL CAMPO
Nel corso degli ultimi due anni, ho recensito molti prodotti Hikmicro e devo confermare di aver notato un evidente miglioramento di questi prodotti, sia da un punto di vista prettamente prestazionale del sensore e del software, sia da un punto di vista ergonomico. Il Hikmicro Condor, secondo me, eccelle nell’ergonomia. È veramente facile da impugnare, e la cinghia laterale scongiura qualsiasi caduta. Mi pare anche un prodotto molto robusto e ben impermeabilizzato grazie al suo scafo in magnesio protetto con uno scafo esterno molto resistente; l’ho utilizzato durante il mese di aprile varie volte sotto la pioggia.
L’unione di un sensore ad alta risoluzione unito a un obiettivo da 50 mm consente di ottenere delle immagini molto dettagliate, anche a distanze superiori ai 300 metri. Il display si regola in un intervallo ideale per scongiurare l’affaticamento. Le palette colore, seppur poche, sono state tutte funzionali, e ho apprezzato tantissimo il sistema Zoom Pro, in quanto effettivamente sul campo si notava un incremento del dettaglio anche a ingrandimenti medio-alti, quando qualche anno fa si percepivano quasi sempre immagini “pixellate”.
Anche il telemetro ha dimostrato di fornire un’ottima precisione nel range di scarto di un metro dichiarato dal costruttore. Ovviamente, tali prestazioni dipendono anche da un utilizzo sensato, possibilmente da gestire con una mano ferma; dà il meglio di sé quando poggiato sul bordo di una altana o su un cavalletto.
La mia classica prova di verificare le differenze morfologiche tra una cerva e un capriolo mi ha portato a credere che questo nuovo visore termico consenta una percezione ottima e senza alcun errore delle due specie anche a distanze prossime ai 300-350 metri, fattore che, secondo me, che è migliorato rispetto ai modelli precedenti (mi sto riferendo a sensori da 640 pixel con obiettivi da 50 mm), grazie anche alla modalità Zoom Pro.
Vi ricordo che la distanza di rilevamento indica il punto in cui un oggetto o un soggetto inizia a “illuminare” due o più pixel sul sensore. La distanza di riconoscimento permette all’osservatore di discernere se sta guardando un cervo, un uomo o una moto, di solito bastano 5 ai 7 pixel. La distanza di identificazione, invece, è di gran lunga la più significativa, in quanto permette all’osservatore non solo di determinare il tipo di animale, ma anche di definirne l’altezza, l’età e così via. È un fattore estremamente soggettivo: personalmente, tendo ad essere molto esigente e cito la distanza in cui riesco a distinguere perfettamente un capriolo da una femmina di cervo.
Grazie anche al vano con apertura rapida, è possibile sostituire rapidamente in pochi istanti. Ho apprezzato la scelta avrebbero potuto aumentare l’autonomia utilizzando due batterie, ma questo avrebbe comportato un design peggiore e un aumento del peso. Grazie a questa scelta, è stato possibile creare un prodotto compatto e ergonomico. Va bene considerare anche la possibilità, dato l’ ingrandimento massimo raggiungibile, di utilizzarlo su cavalletto dato è praticamente impossibile ottenere immagini ferme sopra i 10x.
PREGI E DIFETTI
Pregi:
- Sensore di ultima generazione .
- Robusto e ben impermeabilizzato, ideale per utilizzi in condizioni ambientali avverse.
- Ottima ergonomia grazie all’incavo nella zona inferiore e alla cinghia laterale.
- Leggero in proporzione al diametro dell’obiettivo.
- Obiettivo da 50 mm di diametro aperto a F/1.
- Possibilità di sostituire rapidamente la batteria ricaricabile.
- Ottima percezione dei dettagli anche in presenza di un terreno con minime differenze di temperatura rispetto al soggetto osservato. grazie al valore NETD inferiore ai 20 milli Kelvin.
- Telemetro integrato per una misurazione precisa delle distanze.
- Possibilità di gestire rapidamente le varie funzioni attraverso l’app Hikmicro Sight.
- Ottima capacità di archiviazione grazie a 64 GB di memoria interna.
Difetti:
Difficile trovarne con una cifra inferiore ai 3000€,
- Qualche appassionato potrebbe necessitare di un’autonomia maggiore, ma la scelta di alimentarlo con una sola batteria può essere vista come un compromesso accettabile, soprattutto considerando la facilità e rapidità di sostituzione della batteria e la leggerezza e l’ergonomia del visore termico
IN SINTESI
Attualmente, considero l’Hikmicro Condor CQ50L come uno dei migliori visori termici sul mercato, soprattutto per la presenza del telemetro integrato, il tutto a un prezzo molto competitivo. Si distingue per la sua robustezza, leggerezza ed ergonomia, con un sensore di ultima generazione e un valore NETD tra i migliori della categoria. L’opzione ZOOM PRO ha significativamente migliorato la percezione dei soggetti anche ad ingrandimenti medio-alti e a lunga distanza. Ritengo che questo visore sia ideale non solo per l’attività venatoria e il controllo del territorio, quando permesso, ma anche come strumento essenziale per professionisti della natura, militari, addetti alla sorveglianza e al soccorso.
PREZZI
Il prezzo suggerito per il modello CQ50L dal distributore ufficiale o Origin STB per il mese di maggio è di 2851 euro.
RINGRAZIAMENTI
Io ringrazio Mauro Spozio BDM direttore commerciale di Origin STB per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi consentito di citare le mie impressioni imparziali senza alcuna forzatura.
DISCLAIMER
“Termicienotturni.it” è un progetto editoriale di Piergiovanni Salimbeni – Giornalista Indipendente. I prodotti testati non sono in vendita, sono restituiti dopo la visione e non percepisco nessuna percentuale sulla eventuale vendita del modello recensito. Il distributore italiano di questo prodotto Origin STB ha inviato il prodotto in visione lasciandomi libero di citare le mie impressioni imparziali come è dovere di ogni giornalista.
Mi chiamo Piergiovanni Salimbeni, sono un giornalista indipendente iscritto all’Ordine Professionale dei Giornalisti della Lombardia.
Sono nato il 17 Febbraio del 1975 e nel 1997 ho iniziato le mie prime collaborazioni editoriali con alcuni mensili nazionali. Mi sono laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante i danni da inquinamento elettromagnetico e le antenne di Radio Vaticana. Da quasi venti anni mi occupo di test strumentali, ho iniziato con i telescopi astronomici, per poi specializzarmi nelle ottiche naturalistiche. Nel 2012 ho inaugurato le prime recensioni riguardanti i prodotti per la visione notturna. Mi sono specializzato nell’utilizzo dei visori notturni optoelettronici per poi passare ad analizzare i primi visori digitali notturni e i prodotti per la visione termica. Dopo aver curato lo speciale Visione Notturna per la rivista CacciaMagazine e aver creato il gruppo Facebook “Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio” ho deciso di lavorare a questo nuovo progetto editoriale per separare questo genere di recensioni dal mio sito www.binomania.it dedicato ai binocoli, agli spotting scope e ai telescopi astronomici.