PREMESSA
I lettori appassionati di visori termici forse ricorderanno che, nel mese di novembre del 2022, testai un esemplare del visore termico da osservazione HIKMICRO Falcon. Questa volta, grazie alla collaborazione con il distributore ufficiale ORIGIN STB, ho avuto la possibilità di provare il nuovo modello Falcon FQ50L 2.0, che attualmente costa 3336 euro.
All’interno di questa recensione e del video potrete conoscere le caratteristiche tecniche, i pregi e i difetti del dispositivo, oltre alle mie impressioni pratiche sul campo. Nel video, ovviamente, troverete anche alcune riprese della fauna notturna.
Come sempre, i test pubblicati sui visori termici e notturni derivano da un’analisi reale e pratica sul campo e non si limitano a descrivere le caratteristiche tecniche del prodotto.
MODELLI DISPONIBILI
La serie Falcon è decisamente completa ed è composta dai seguenti modelli: FH25, FH35, FQ25, FQ35 e FQ50. Questi si differenziano principalmente per il livello di ingrandimento disponibile, il diametro dell’obiettivo frontale e, ovviamente, altre caratteristiche specifiche.
DOTAZIONE DI SERIE
All’interno di questo video potrete vedere l’unboxing del Falcon 2.0. Vi anticipo che la dotazione di serie è decisamente completa e include:
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Dispositivo
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Batterie (×2)
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Tracolla
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Cinghia da polso
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Caricabatterie
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Cavo Type-C
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Panno per la pulizia
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Borsa di trasporto
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Guida rapida
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Questo visore termico è dotato di un robusto ma leggero scafo cilindrico realizzato in lega di magnesio. Questa scelta costruttiva garantisce elevata resistenza a cadute, urti, pioggia, caldo e freddo. Il dispositivo è impermeabilizzato con grado di protezione IP67 e può operare in un intervallo di temperatura compreso tra -30°C e +55°C, con un’umidità fino al 90%.
Il peso dichiarato da HIMICRO è di circa 583 grammi, distribuiti su 213,4 × 69,6 × 82,9 mm. La mia bilancia elettronica, con l’hand strap montato, ha rilevato un peso di 601 grammi, perfettamente in linea con quanto dichiarato dalla casa madre.
Come anticipato, la forma ovale garantisce un’ottima ergonomia. Tra le varie modalità di trasporto – cinturino da mano, tracolla, vite per treppiede fotografico e custodia – ho preferito l’hand strap, ovvero il cinturino da mano.

I pulsanti sono posizionati in modo ideale, consentendo un utilizzo intuitivo. Il sistema di navigazione si compone di tre pulsanti, caratterizzati da forme e trame differenti, che permettono di accedere al menu, effettuare zoom e attivare numerose modalità, che descriverò nel paragrafo dedicato.
Una delle novità del modello 2.0 è la presenza di una piccola rotella per la messa a fuoco, che semplifica ulteriormente la gestione dello strumento. Grazie a questa soluzione, non è necessario utilizzare l’altra mano per regolare la messa a fuoco, che solitamente è incastonata nella campana dell’obiettivo. Di fatto, nell’uso pratico, è possibile gestire tutto con una sola mano, sia la destra che la sinistra, dato che su entrambi i lati dello schermo ottico sono presenti asole per inserire i cinturini.
Nella parte laterale sinistra è stato inserito un pulsante ergonomico che consente l’attivazione, la disattivazione e lo spegnimento totale del visore termico. Questo pulsante è dotato anche di un piccolo LED rosso, che segnala l’attivazione dello strumento.
Subito sotto, si trova un coperchio con leva di sicurezza, ben impermeabilizzato, che consente l’accesso al vano batteria. Un nastro molto resistente, fissato allo scafo interno del visore, facilita sia l’inserimento che il disinserimento della batteria. Il coperchio è un vero capolavoro di ingegneria, composto da diversi elementi: una zona morbida che mantiene la batteria ferma e stabile (evitando che possa muoversi in caso di caduta) e un sistema a tenuta stagna con O-ring interno, che aumenta il livello di impermeabilizzazione.

Nella parte inferiore dello scafo ottico troverete una filettatura con passo da 1/4, utile per collegare il visore a una piastra per cavalletti fotografici. Sul lato destro, invece, si trova un piccolo coperchio in silicone, spesso, robusto e impermeabilizzato, che protegge la porta micro-USB. Questa porta permette sia di caricare la batteria che di trasferire video e immagini, nel caso in cui non si voglia utilizzare l’app dedicata installabile sullo smartphone.
Per quanto riguarda la manopola di messa a fuoco, posso confermare che, pur non essendo grande come quella di un classico binocolo, risulta fluida, precisa e molto facile da utilizzare. Inoltre, consente una distanza minima di messa a fuoco di 5 metri. Il passaggio dalla distanza minima all’infinito è molto rapido, un aspetto fondamentale per seguire anche i soggetti più sfuggenti che si allontanano rapidamente dal punto di osservazione.

OTTICA
Il Falcon FQ50L 2.0 è il modello di punta della serie Falcon ed è stato equipaggiato con un luminosissimo obiettivo in germanio da 50 mm di diametro, con apertura f/0.9. In combinazione con il sensore, permette di inquadrare un campo visivo di 8,8° × 7°, corrispondente a 15,4 m × 12,2 m a 100 metri di distanza.
L’obiettivo è protetto da un tappo in lega di magnesio con sistema di chiusura magnetico.
Una delle caratteristiche principali di questo nuovo visore termico è la presenza del telemetro, che è letteralmente incastonato nell’obiettivo. Questa soluzione riduce il decentramento, migliorando la precisione e la velocità nella stima della distanza. Approfondirò questo aspetto nel paragrafo dedicato.

OCULARI E DISPLAY
L’oculare fornisce un ingrandimento ottico di 2,7×, che può raggiungere un massimo di 21,6× grazie allo zoom digitale 8×, un valore decisamente elevato. Inoltre, grazie a un algoritmo migliorato rispetto al modello precedente, il Falcon 2.0 offre immagini di qualità superiore anche a ingrandimenti elevati.
L’uscita pupillare è di 8 mm, mentre l’estrazione pupillare è di 15 mm. L’oculare è inoltre dotato di una grande ghiera zigrinata che consente di regolare le diottrie tra -5 e +3.
L’immagine viene visualizzata su un display OLED di ultima generazione da 1920 × 1080 pixel, con una diagonale di 0,49 pollici. È possibile modificare rapidamente il contrasto e la luminosità, oltre a sfruttare numerose altre funzioni, che saranno descritte nei paragrafi dedicati.
Una novità particolarmente interessante è la possibilità di modificare la forma del display, scegliendo tra un’impostazione rotondeggiante o quadrata, in base alle preferenze dell’utilizzatore.

SENSORE
Il visore è dotato di un sensore VOx uncooled con una risoluzione di 640 × 512 pixel, un framerate di 50 Hz e un pixel pitch di 12 μm.
Un miglioramento significativo riguarda il valore NETD, che è ora inferiore a 15 mK (misurato a 25°C), garantendo una sensibilità termica superiore rispetto ai modelli precedenti.
Grazie anche all’obiettivo da 50 mm, questo visore termico è in grado di raggiungere una distanza di rilevamento massima di 2.600 metri.

LASER
Il nuovo design con il sistema LRF integrato nell’obiettivo consente di determinare con maggiore precisione la distanza del bersaglio. Sebbene la distanza sia sempre dichiarata con un margine di errore di circa un metro, ho riscontrato una maggiore accuratezza rispetto ai modelli precedenti.
Il sistema laser è di classe 1, con una lunghezza d’onda di 905 nanometri e un campo di rilevamento massimo di 1000 metri. La distanza minima per la misurazione è di 10 metri.
L’uso del telemetro è molto intuitivo: è possibile scegliere tra una modalità di stima singola e una modalità di stima continua. Inoltre, la durata della misurazione continua può essere selezionata direttamente dal menu. In aggiunta, è possibile scegliere opzionalmente di visualizzare la distanza orizzontale in modalità live durante la misurazione laser, con le icone specifiche che indicano lo stato della telemetria.

SOFTWARE DI GESTIONE
Il software di gestione è ormai per me ben noto, visto che utilizzo prodotti HIMICRO da 4 anni. Le funzioni sono davvero numerose, per questo motivo vi consiglio di scaricare il manuale disponibile al seguente link, che oltretutto è in lingua italiana.
Posso anticiparvi che l’attivazione è davvero immediata: bastano circa tre secondi. Il pulsante di accensione consente di accedere, mettere in standby e spegnere il dispositivo. Il menu compare sul lato sinistro del display ed è molto intuitivo, con un sistema a icone e sottomenù.
È possibile regolare la luminosità, il contrasto, la tonalità (scelta tra calda e fredda) e la nitidezza. È inoltre possibile selezionare la modalità dello scenario, scegliendo tra osservazione e rilevamento che è una modalità più contrastata e adatta alla caccia.
Il software permette anche di impostare le tavolozze colore. Oltre a visualizzare tutte le palette, potrete scegliere quelle che desiderate mostrare. Le palette disponibili sono:
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Bianco caldo: visualizza le zone più calde in colore chiaro
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Nero caldo: mostra le zone più calde in colore scuro
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Rosso caldo: evidenzia i soggetti più caldi in rosso
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Fusion: variazione della temperatura rappresentata in quattro colori (bianco, giallo, rosso, rosa e viola).
La palette rossa, invece, ha il vantaggio di non affaticare la retina e mantiene quasi totalmente la dilatazione pupillare. Questo è particolarmente utile, soprattutto durante le attività venatorie, quando è necessario osservare senza essere abbagliati. Inoltre, permette di utilizzare anche l’occhio predominante per l’inquadratura nel cannocchiale da tiro, dato che la nostra retina è meno sensibile al rosso. Impostando questa palette con una discreta attenzione alla luminosità, riuscirete a evitare quasi completamente l’effetto di abbagliamento.
Anche la palette verde offre un buon contrasto. Rispetto al rosso, il verde è il colore che favorisce un maggiore contrasto per il sistema occhio-cervello.
Come anticipato, il visore beneficia anche di uno zoom che permette di ingrandire e ridurre l’immagine in maniera rapida e semplice.
All’interno del display sarà sempre visibile il rapporto di zoom digitale, ad esempio 2× o 4×. Inoltre, non mancherà la modalità Picture-in-Picture, che prevede un riquadro al centro dell’immagine che mostra una zona più ingrandita. Attivando questa modalità, sarà possibile zoomare ulteriormente sull’immagine all’interno del riquadro.
Il Falcon 2.0 beneficia anche della modalità Zoom Pro, che cerca di evitare l’effetto di pixelizzazione e migliora la qualità dell’immagine anche a ingrandimenti elevati, grazie all’intervento del nuovo algoritmo. Inoltre, è possibile correggere il campo piatto (calibrazione) sistemando eventuali difformità nel display e correggendo i pixel difettosi.
Una caratteristica molto interessante di questo modello è il sistema HIKMICRO HSIS (Shutterless Image System). Con questa modalità, è possibile continuare a identificare i pixel anche durante le scene di caccia senza il breve congelamento che si verifica normalmente con altri sistemi durante la calibrazione. Questo elimina ritardi nell’inseguimento di soggetti sfuggenti e aiuta a rimanere più concentrati.
Inoltre, anche in questo caso ho beneficiato del nuovo algoritmo Image Pro 2.0, che ottimizza i dettagli anche ad alti ingrandimenti, riducendo al contempo il rumore nelle immagini.
Sono presenti anche altre impostazioni, che cito brevemente: la possibilità di scegliere tra un sistema di misurazione in metri o yard, la modalità OSD (On-Screen Display) per visualizzare informazioni sul display, lo stile dello schermo, la visualizzazione del logo del brand, la prevenzione delle bruciature e il sistema Hot Tracking, che traccia il punto più caldo visibile nella scena.
Inoltre, è possibile acquisire immagini e video, nonché registrare audio. Rispetto alle soluzioni di qualche anno fa, ora è anche possibile navigare nel menù del visore termico per visualizzare l’album locale e consultare le foto e i video salvati nella memoria.
Non manca la regolazione delle impostazioni come data, ora, e lingua. Inoltre, grazie ai più recenti protocolli di trasmissione, è possibile trasferire ciò che è visibile all’interno del visore termico a uno schermo esterno tramite il sistema streaming basato sul protocollo UVC. Infine, è presente la possibilità di ripristinare o reimpostare il dispositivo.
MEMORIA
Il HIMICRO Falcon è dotato di una memoria interna da 64 GB, che consente di archiviare centinaia di immagini e decine di video. Ricordo inoltre che è possibile trasferire i file sia tramite il cavo USB-C sia utilizzando l’applicazione X-MicroSight.
BATTERIA
Il visore termico Hikmicro Falcon 2.0 è alimentato da una batteria sostituibile e ricaricabile tipo 21700. Il funzionamento della batteria è dichiarato essere di 6 ore o meno a 25°C con Wi-Fi, Zoom Pro e LRF attivi. A temperature inferiori, sono riuscito a sfruttare completamente il visore termico per circa 5 ore prima di necessitare una ricarica completa.
L’alimentazione è di tipo USB-C a 5V, e il visore supporta anche un’alimentazione esterna, come ad esempio un classico battery pack impermeabilizzato, utile da portare con sé durante le avventure all’aperto.
APP HIKMICRO SIGHT V2 6.3
Ho acquisito una buona familiarità con questa applicazione poiché l’ho utilizzata durante i test precedenti sui dispositivi HIKMICRO. L’app è disponibile per il download sia su iOS che Android tramite il link seguente. Dopo averla installata, sarà necessario attivare l’opzione “HOT SPOT” sul Falcon e abilitare la connessione Wi-Fi (che corrisponde al numero di serie del dispositivo) attraverso le impostazioni del proprio smartphone. Premere o per selezionare Hotspot_5G o Hotspot_2.4. Successivamente, bisognerà cercare le reti Wi-Fi disponibili nella sezione “IMPOSTAZIONI -> RICERCA WIFI”. Una volta trovata la rete che corrisponde al numero di serie, occorrerà inserire le nove cifre del numero di serie, che sono riportate anche sul tappo del copri-ottiche (e sono visibili nel nome della rete Hotspot).
Dopo aver completato l’installazione, dovrete solo consentire all’app di trasferire video e foto sul vostro dispositivo. Tramite Sight V2 è possibile modificare le impostazioni del telefono, fare foto, registrare, salvare video, navigare sul sito ufficiale e scaricare gli ultimi aggiornamenti.
AGGIORNAMENTO DEL FIRMWARE
Sul sito ufficiale di HIKMICRO, nella pagina del prodotto, è disponibile il pacchetto di aggiornamento, che include sia il firmware principale che il firmware FPGA.
Per eseguire l’aggiornamento è possibile aggiornare con facilità tramite l’applicazione Hikmicro Sight, sarà solo necessario connettere e verificare la piena carica della batteria del visore termico. Per chi volesse utilizzare il personal computer perché magari non possiede uno smartphone dovrà collegare l’Hikmicro Falcon 2.0, al PC tramite il cavo. Accendere il dispositivo una volta collegato al computer e attendere circa 15 secondi. Successivamente, sarà necessario copiare il file di aggiornamento e incollarlo nella cartella principale del binocolo multi-spettro. Infine, premere il pulsante di accensione per riavviare il dispositivo, che procederà automaticamente con l’aggiornamento.
IMPOSTAZIONI PRINCIPALI DEI PULSANTI
Come anticipato nella premessa, il sistema di pulsanti del nuovo visore è ergonomico e molto immediato. Le regolazioni di zoom e messa a fuoco possono essere effettuate anche indossando guanti invernali o guanti da tiro.
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Pulsante su: consente di attivare la telemetria laser e, con doppia pressione, disattivarla. Inoltre, con una pressione lunga, è possibile avviare o interrompere la registrazione dei video.
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Pulsante menù: nella modalità senza menù, una pressione rapida consente di cambiare le tavolozze. Con una pressione lunga, si accede al menù. Nella modalità menù, il pulsante svolge la funzione di conferma dell’impostazione selezionata con una pressione rapida, mentre con una pressione lunga permette di salvare o uscire dal menù.
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Pulsante giù: nella modalità senza menù, con una pressione rapida si cambia lo zoom digitale, mentre con una pressione lunga è possibile correggere la difformità del display (calibrazione). Nella modalità menù, questo pulsante serve per muoversi in basso nel menù.
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Pulsante di alimentazione: con una pressione rapida, si attiva la modalità standby, mentre con una pressione prolungata si attiva o spegne il dispositivo.
Una differenza fondamentale tra il modello con telemetro integrato e quello senza, riguarda la funzione del pulsante su: nel modello senza telemetro, una pressione rapida consente di scattare una fotografia, mentre nel modello dotato di telemetro, attiverà la stima della distanza.

IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
Questa volta ho deciso di analizzare le caratteristiche del visore termico Falcon 2.0 suddividendole in vari settori: ergonomia, praticità e funzionalità, e prestazioni (ottica e funzioni).
Ergonomia
Il design rotondeggiante del Falcon 2.0 offre un ottimo grip, che ho giudicato veramente eccellente quando utilizzato con l’ hand grip. Se ben fissato al polso, non c’è assolutamente bisogno di trasportare il visore con la tracolla. La posizione dei pulsanti è davvero comoda e, grazie alla differente trama e alla posizione centrale, sono facilmente utilizzabili anche con i guanti invernali e da persone mancine. La modalità di messa a fuoco è più rapida ed immediata, grazie alla nuova rotella simile a quella dei comuni strumenti da osservazione. Anche in fase di attivazione, il visore è rapido: circa 3 secondi e l’attivazione dallo stand-by è istantanea. Per sfruttare appieno l’ingrandimento ottico e digitale, secondo me è preferibile utilizzarlo su un monopiede o un treppiede, oppure cercare di limitare le vibrazioni appoggiandolo al parapetto dell’altana o poggiando i gomiti al finestrino della jeep.

Praticità e Funzionalità
Dal punto di vista pratico, i menù sono rapidi, essenziali e facilmente interpretabili anche da chi ha una discreta conoscenza dell’utilizzo di questi dispositivi, senza necessità di leggere il manuale. Il passaggio dal cambio paletta alla modalità zoom al sistema di telemetria è molto efficace. La batteria ha dimostrato di essere più efficiente rispetto al modello Falcon 1.0. La visibilità del display è migliorata: eccellenti come sempre le palette colori, e di notte, per un uso prolungato senza affaticare troppo la vista o per evitare l’effetto abbagliamento, l’uso della paletta rossa si è dimostrato davvero efficace.

Prestazioni
Dal punto di vista prestazionale, nell’uso diurno, sono riuscito ad osservare senza problemi la presenza di una sagoma in movimento a circa 2.200 metri di distanza. Controllando ( a fatica) con lo spotting scope a 70X si è palesata una femmina di cervo che camminava lungo un pendio scosceso. Questo visore, anche alle 11 di mattina, grazie al valore NETD molto performante, riesce a distinguere delle rocce calde rispetto al terreno circostante sabbioso e in parte ancora coperto da fogliame, anche oltre 2000 metri, senza alcun problema. Le rocce, con dimensioni inferiori a un metro e settanta, erano chiaramente visibili. Considerando questi test, posso confermare che la distanza di rilevamento dichiarata da 2600 metri è molto veritiera.
Il telemetro si è dimostrato molto rapido nella stima delle distanze. Grazie al nuovo design con il laser integrato nell’obiettivo, la stima a media-breve distanza mi è sembrata più precisa, probabilmente perché il telemetro è meglio allineato con l’asse ottico, riducendo il margine di errore nella misurazione.
Un altro miglioramento riguarda il display, che è decisamente luminoso e nitido. Se ben regolato, non affatica la vista, e si può scegliere tra modalità circolare o rettangolare, offrendo un’esperienza simile a quella che si ha osservando in un sistema ottico tradizionale.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche e le prestazioni, il sistema sensore-obiettivo da 50 mm offre una resa ottica eccellente. Confrontando i video del Falcon 2.0 con quelli del Falcon 1.0, ho notato una riduzione dell’effetto pixelizzazione, un minore rumore e una maggiore facilità nel percepire i soggetti in presenza di foschia. Il nuovo algoritmo funziona decisamente meglio nel comprendere quando un soggetto è circondato da una zona con temperatura più uniforme ma simile, migliorando il contrasto.
La mia solita prova, nell’osservare i dettagli morfologici di una cerva rispetto a un capriolo, ha mostrato che il Falcon 2.0 è in grado di andare oltre rispetto al modello precedente. Anche l’ultima versione dell’applicazione Hikmicro Sight si è dimostrata molto rapida nell’utilizzo, con una capacità di streaming delle immagini più fluida e veloce. Questo potrebbe dipendere dal nuovo modulo di trasmissione WiFi.

Infine, la escursione dello zoom digitale è migliorata, riducendo ” l’effetto pixel” e migliorando la nitidezza grazie all’aggiornamento dell’algoritmo. L’ho utilizzato spesso e con profitto anche ad alti ingrandimenti a patto di sostenerlo con almeno un monopiede in carbonio.
PREGI E DIFETTI
Pregi
Il Falcon 2.0 offre un eccellente rapporto prezzo-prestazioni, superando molte delle aspettative. Il visore è dotato di un display OLED di ultima generazione che garantisce un’ottima visibilità. La nuova modalità e il design del telemetro integrato nell’obiettivo rappresentano un’innovazione significativa rispetto alla prima generazione. L’obiettivo da 50 mm è luminosissimo con un rapporto focale aperto di 0,9, che contribuisce a una qualità dell’immagine sorprendente anche in condizioni di scarsa luminosità. Inoltre, la tecnologia Shutterless permette una visualizzazione continua senza interruzioni, e la telemetria laser risulta fluida e precisa anche in modalità continua. Le palette di colori sono ottimamente scelte, e la durata della batteria è buona, riuscendo a garantire un uso prolungato in diverse condizioni. Il sistema NETD inferiore ai 15 milliKelvin migliora la percezione delle lievi differenze di temperatura, portando un miglioramento rispetto al Falcon 1.0.
Difetti
Onestamente, non trovo molti difetti in un prodotto del genere. Se il visore fosse stato proposto da brand più noti in Europa, il suo prezzo sarebbe stato sicuramente molto più alto. Un aspetto che avrebbe potuto rendere il Falcon 2.0 ancora migliore sarebbe l’inclusione di un sistema di stabilizzazione integrato per sfruttare appieno la capacità di ingrandimento. Tuttavia, capisco che questa funzionalità avrebbe potuto far lievitare il prezzo e aumentare anche il peso del dispositivo. Ma, alla fine, potrei dire che il vero difetto del Falcon 2.0 è… non possederlo!

IN SINTESI
In sintesi, ritengo che il visore termico Hikmicro Falcon 2.0 FQ50 con telemetro integrato rappresenti un eccellente aggiornamento rispetto alla versione precedente. Le prestazioni ottiche sono decisamente migliorate, con una grande capacità di mantenere ingrandimenti elevati, anche digitali, e una notevole efficacia nella stima telemetrica. Inoltre, offre una grande capacità di percezione dei dettagli, anche minimi, a medio-lunga distanza. L’affidabilità dell’algoritmo consente di evitare regolazioni manuali di nitidezza e contrasto in diverse condizioni atmosferiche, che si rivelano perfettamente bilanciate. Un ulteriore punto a favore è il display, che offre numerose modalità di regolazione per una visibilità ottimale in qualsiasi situazione.
PREZZO
Il nuovo visore termico Hikmicro Falcon FQ50L 2.0 è attualmente disponibile a 3336 euro.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio Mauro Spozio di Origin STB per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi consentito di esprimere le mie impressioni imparziali senza alcuna forzatura.
DISCLAIMER
“Termicienotturni.it” è un progetto editoriale di Piergiovanni Salimbeni – Giornalista Indipendente. I prodotti testati non sono in vendita, vengono restituiti dopo l’uso e non percepisco alcuna percentuale sulla vendita del modello recensito. Il distributore italiano di questo prodotto, Origin STB, ha inviato il prodotto in visione, lasciandomi libero di esprimere le mie impressioni imparziali, come è dovere di ogni giornalista.
Mi chiamo Piergiovanni Salimbeni, sono un giornalista indipendente iscritto all’Ordine Professionale dei Giornalisti della Lombardia.
Sono nato il 17 Febbraio del 1975 e nel 1997 ho iniziato le mie prime collaborazioni editoriali con alcuni mensili nazionali. Mi sono laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante i danni da inquinamento elettromagnetico e le antenne di Radio Vaticana. Da quasi venti anni mi occupo di test strumentali, ho iniziato con i telescopi astronomici, per poi specializzarmi nelle ottiche naturalistiche. Nel 2012 ho inaugurato le prime recensioni riguardanti i prodotti per la visione notturna. Mi sono specializzato nell’utilizzo dei visori notturni optoelettronici per poi passare ad analizzare i primi visori digitali notturni e i prodotti per la visione termica. Dopo aver curato lo speciale Visione Notturna per la rivista CacciaMagazine e aver creato il gruppo Facebook “Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio” ho deciso di lavorare a questo nuovo progetto editoriale per separare questo genere di recensioni dal mio sito www.binomania.it dedicato ai binocoli, agli spotting scope e ai telescopi astronomici.